GIANNI DE TORA |
CARTELLE /mostre collettive |
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2009 "In-forma geometrica" - Museo Civico Castelnuovo, Napoli 5-25 febbraio |
mostra insignita della medaglia del Presidente della Repubblica Italiana |
ARTICOLO DI MAURIZIO VITIELLO SUL QUOTIDIANO ''L'AVANTI!'' DEL 7 FEBBRAIO 2009 |
Viaggio nell'arte geometrica Una grandissima attesa ha preceduto la mostra "In-Forma Geometrica", a cura di Saverio Cecere e Rosario Pinto, che è stata allestita alla Sala della Loggia del Museo Civico di Castelnuovo (Maschio Angìoino), a Napoli, fino al prossimo 26 Febbraio. La mostra comprende 50 artisti provenienti da varie nazioni: Venezuela, Argentina, Brasile, Ecuador, Colombia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Gran Bretagna, Egitto e Italia. La mostra viene accompagnata da un volume contenente 250 tavole a colori, aspetti teorici e storiografici di tutti i gruppi e movimenti che hanno operato nel campo dell'arte geometrica in tutte le sue declinazioni. Il libro è stato pubblicato da Gutenberg edizioni, Penta Salerno. Partecipano a questa grande collettiva: Luis Arnal, Maria Gordon Arvelaiz, William Barbosa, Renato Barisani, Ania Borzobohaty, Claude Bourguignon, In- geborg Bruch, Jose Caceres, Francisco Camino, Saverio Cecere, Henk Crouwel, Eef De Graaf, Roland De Jong Orlando, Pino De Luca, Gianni De Tora, Vittorio Fortunati, Aldo Fulchignoni, Francesco Gallo, Joso Galvao, Jose Guedes, Nicole Guyhart, Heman Hara, Angel Hernandez, Octa- vio Herrera, Domenique Hieaux, Jorge Jaramillo, Anneke Klein Kranenbarg, Hanz Kleisman, Et- tore Le Donne, Josef Linschinger, Cyril Lixenberg, Alberto Lombardi, Enea Mancino, Jaildo Marihno, Michelangeli, Renato Milo, Ingnacio Monque, Nanin, Simon Oud, Antonio Perrottellì, Marta Pilone, Arturo Ouinterno, Roel Rolleman, Inès Silva, Mario Stoccuto, Giovanna Strada, Muneki Suzuki, Wolfang Ulbrich, Andrè Van Lier, Piet Van Zon, Francesco Parlotta, Attilio Michele Varricchio e Yahya Youssef. Questa mostra motiva un momento di riflessione e presenta a convegno tanti artisti di diverse nazionalità, che si possono riunire sotto 1'ombrello dell'esprit de géométrie, voluto, praticato, determinato e precisato. La rassegna è frutto di incontri, divergenze, ragionamenti, riverberi ed omaggi. Assolutamente da vedere quest'esposizione per comprendere quali sono le frontiere attuali e quali saranno gli orizzonti futuri della ricerca geometrica a livello mondiale. E Napoli con questa riunione artistica, tappa fondamentale di incontri pregressi e prossi- mi, risulta, al momento, capitale mondiale delle più importanti indagini sulla ricerca spaziale-geometrica in campo internazionale. |
ARTICOLO DI ROSARIO PINTO SUL QUOTIDIANO ''ROMA'' DEL 5 FEBBRAIO 2009 |
Astrazione Geometrica al Maschio Angioino "L'arte del '900 ci ha consegnato un patrimonio di straordinaria ricchezza inventiva in gran parte costituitosi anche grazie alla liberazione dalla necessità figurativa che obbligava - praticamente da sempre - l'artista a mantenere un saldo rapporto mimetico con la realtà circostante. L'arte, allora, allontanandosi dalla realtà, ha dato vita ad, una straordinaria varietà di forme, principalmente caratterizzate o da una prevalenza dell'empito fantastico (Astrattismo lirico) o da una più decisa preminenza dell'impatto gestuale (Informale). Ma - ed un ma qui si impone - c'è anche stata un'altra componente creativa, quella dell' ''Astrazione geometrica", che - pur liberandosi anch'essa degli obblighi figurativi - non ha inteso affatto abrogare anche il rigore d'una ricerca razionale, andando, anzi, a privilegiare un assetto compositivo in cui a presiedere l'invenzione artistica non fosse l'abbandono ad un gesto creativo immediato, ma la ponderata coscienza d'una esigenza analitica delle cose nella loro interiorità. Dai primi anni del secolo Ventesimo, insomma, si succedono artisti di straordinario spessore lungo un processo creativo che pone l'esigenza della formula geometrica come chiave disvelativa delle strutture stesse del reale, proponendo, così, del mondo che ci circonda non un'immagine analogica e restitutiva delle sue forme, ma un principio d'individuazione delle sue ragioni, sotterranee e profonde. Questa arte è l'arte geometrica, che nulla intende inventare e cerca, invece, di scoprire le ragioni profonde della forma delle cose, partendo dal principio che l'ordine geometrico della natura è ciò che l'intelligenza umana è chiamata a disvelare per avere il controllo sempre più ampio e completo su tutto ciò che esiste. L'arte, insomma, si propone, secondo le scansioni dell' " Astrazione Geometrica", come opportunità conoscitiva delle ragioni dell'universo. A questi temi, che attraversano il mondo dell'arte, non meno che della filosofia e delle scienze, è dedicata la mostra, dal titolo di "In-Forma geometrica" che si inaugura oggi al Maschio Angioino e che vede impegnati artisti di tutte le parti del mondo, stretti dall'unico ed impellente bisogno di fare della rappresentazione geometrica il luogo d'una disamina convincente della prospettiva d'un nuovo umanesimo. È una rassegna unica nel suo genere, questa e consente di avere contatto con l'esperienza storica dei vari gruppi e movimenti che hanno segnato, lungo tutto l'arco del ''900" le tappe fondamentali dell' ''Astrazione Geometrica". |
ARTICOLO DI VALENTINA CAPUANO SUL QUOTIDIANO ''ROMA'' DEL 15 FEBBRAIO 2009 |
La collettiva al Maschio Angioino fino al 26 febbraio – L'arte Madì è '' In-forma geometrica'' ''Una rassegna dell' arte geometrica in tutte le sue declinazioni": è questo nell'intento dei suoi curatori, Rosario Pinto e Saverio Cecere, la mostra che ha sede nella Sala della Loggia del Maschio Angioino, inaugurata, sotto l'alto patrocinio del Presidente della Repubblica, con eclatante successo di pubblico e di critica lo scorso 5 febbraio e che si protrarrà fino al giomo 26 febbraio. Cinetismo, concretismo, astrattismo, astraction-creation, sono solo alcuni dei movimenti artistici espressione dell' arte geometrica di cui si fanno intrepretì gli artisti provenienti da ben tredici paesi: Argentina, Brasile, Ecuador, Francia,Germania, Paesi Bassi, Venezuela, Egitto, Polonia, Austria, Polonia, Columbia e Italia. Con "In-Forma geometrica" , si è voluto dar corpo ad una ricerca che abbia l'ambizione di porsi come riferimento di sicuro indirizzo per una creatività artistica che attesti l'ine- ludibilità di un progetto compositivo, alla radice stessa d'una produzione artistica che non intenda abbandonarsi alla mera deriva dei sentimenti, ma che voglia tentare di fornire una spiegazione dell' oggettività delle cose e delle strutture del reale. Un'unica mostra per una molteplicità di artisti legati dalla stessa modalità espressiva, anche al fine di stimolare un dibattito, non solo all'interno della critica, ma anche tra gli artisti stessi. Tra gli artisti presenti in sala, Renato Barisani, precursore del geometrismo in Italia ed ideatore insieme a De Fusco, Tatafiore e Venditti del "gruppo napoletano di arte concreta", che avrebbe segnato negli anni 50 la rottura definitiva con l'arte figurativa. Una parte cospicua degli artisti italiani che hanno esposto le proprie opere al Maschio Angioino, è, invece, esponente del movimento Madì, ovvero di quel materialismo dialettico che vide il suo ideatore nell'argentino Carmelo Arden Quin e che propone con materialismo una geometria che "rompe con il concetto tradizionale di supporto", in cui l'opera non rappresenta, non esprime, non significa, non è in rapporto con un soggetto, ma è vera in sé, un'opera la cui ricerca si basa sulla politonalità , sull'elemento ludico, sul movimento e su piani disarticolati. «Il Madì - asserisce Marta Pilone, una delle artiste in sala - è un movimento artistico le cui opere consentono al fruitore di essere parte attiva dell'opera d'arte, potendo addirittura interagire modificandone la forma», come nel caso del manufatto in plexiglass da lei esposto che si presta ad essere manipolato assumendo le forme più insolite e svariate, e che « non ha titolo, perché - spiega - svincolato da un'idea preconcetta dell'artista», così che quest'ultimo diviene produttore ed attivatore di processi di comunicazione ed il fruitore, invece, da entità passiva si trasforma in collaboratore, in coautore del costrutto artistico. Essa sostiene, nel processo creativo, di partire da un'idea per poi giungere al suo progetto per effetto di una procedura innovativa concettuale, tipica dell'arte geometrica, che capovolgendo l'ordine logico delle cose, che aveva sempre dettato la consecutio progetto-dato, suggerisce di procedere di partire dal dato per riformare il suo progetto, non solo attraverso l'impegno ermeneutico dell'artista, ma anche attraverso il ruolo attivo del fruitore, che in taluni casi modifica l'assetto fisico e materiale dell'opera da lui creata. Così l'arte geometrica si traduce in una realtà inedita, che non è più racchiusa in una "pura esperienza visiva'', eredità dell'avanguardia, ma che non è nient'altro che rappresentazione della realtà e delle sue ragioni "oggettive" e non oggettuali, in cui la componente psicologica agisce nella direzione e descrizione dell'utilizzo delle forme piuttosto che in quella degli stati d'animo, scevra da qualsivoglia deriva simbolistica e lontana da qualunque prospettiva d'astrattezza. Insomma una ricerca articolata e complessa, che si prefigge un'istanza di rinnovamento partendo in ogni caso dall' irrinunciabile coscienza della centralità della geometria nel cuore delle dinamiche dell' astrazione. |
articolo d M.Vitiello su Albatros - Marzo |
cartoncino di invito |
foto di repertorio |
RISORSE AGGIUNTIVE |
Sintesi del catalogo della mostra /SCARICA IL PDF |
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